giovedì 10 aprile 2008

TRENO A PRIMAVERA (10 aprile 2008)


Dal finestrino del treno













 Giornata grigia e bagnata.
Il verde nuovo riluce
Su questo cielo di cemento.
L’acqua inzuppa tutte le cose
Appesantisce i passi e la mente.
I fiori appena sbocciati
sorridono timidi
Come le persone sedute su questo treno.
I nidi sui rami semi spogli
Sono macchie scure tra i rami
Come i miei pensieri tristi
Che ospitano e aspettano una speranza
Portata da un uccello migratore
Bisognoso di un posto riparato e nascosto.
L’inverno ormai finito
Tenta di farsi sentire ancora
Ma la pioggia appena pianta
È calda come lacrime
Che l’aria della sera raffredderà
sulle guance
E calmerà gli occhi umidi e stanchi.
La primavera aspetta
Sotto questa nebbia equatoriale
Sotto la condensa del fiato
Che sa ancora di pianto.